DISTURBI CRANIO CERVICO MANDIBOLARI

Nella valutazione di uno squilibrio posturale, di un problema cervicale, di una cefalea, o di altre algie cranio-facciali, l’osteopata deve cercare di individuare delle eventuali cause cranio-cervicali, nominate in certe discipline “discendenti” (perché dalla testa possono influenzare le zone sottostanti). I principali responsabili di queste interferenze nei quadri posturali sono il recettore oculare, quello vestibolare (l’organo dell’equilibrio situato nell’orecchio) e il sistema stomatognatico (la bocca, la funzione orale e l’occlusione dentaria).

Per quel che riguarda gli occhi, il sistema tonico posturale fondamentalmente cerca sempre di riportare lo sguardo il più orizzontale possibile e, nel caso di uno squilibrio nella vista, di adattare la postura della schiena in modo da favorire uno sguardo il più funzionale possibile.

In ambito posturologico si suole dire che gli occhi sono i più importanti perturbatori discendenti della postura. Da un punto di vista osteopatico è possibile intervenire in alcuni casi, tramite la manipolazione delle strutture vertebrali in disfunzione, tramite le manipolazioni delle ossa craniche e delle strutture fasciali oculari. Ovviamente sarà fondamentale in tali problematiche l’integrazione con le figure del medico oculista in primis, nonchè dell’ottico-optometrista e dell’ortottista.1,2

L’altro possibile perturbatore a livello cervico-craniale è il sistema stomatognatico. Si stanno sempre più producendo gli studi scientifici che cercano di valutare la correlazione tra malocclusioni dentali, cefalee e algie facciali, alterazioni del rachide cervicale, anche perché tali disturbi sembrano essere in aumento per vari motivi. I segni più importanti di un’implicazione dell’articolazione temporo-mandibolare (che d’ora in poi chiameremo ATM) nel dolore facciale ad esempio sono la difficoltà ad aprire la bocca, click e scrosci articolari durante l’apertura e chiusura della mandibola e dolori alle ATM durante i movimenti. La persona che soffre di tali disturbi generalmente viene visitata dal medico di base, fisiatri, ortopedici, otorinolaringoiatri e soprattutto dal dentista, dall’odontotecnico e dallo gnatologo che sono i principali protagonisti della diagnosi di tali disturbo. Recentemente, con il rispetto delle rispettive figure e competenze si sta creando un’ottima integrazione professionale tra queste figure mediche e quelle dei fisioterapisti, degli osteopati e dei logopedisti-terapisti mio funzionali per riuscire a trattare efficacemente tali disturbi.3

Com’è possibile vedere nella figura seguente, una determinata classe occlusale (il rapporto tra arcata superiore e inferiore dei denti) viene normalmente associata a delle alterazioni della postura. L’osteopata, per ciò che riguarda gli squilibri muscolari prende in considerazione ciò che può avvenire nei vari distretti corporei con una visione globale e olistica.

Va però detto che ad una determinata occlusione classe non è detto corrisponda necessariamente un disturbo di tipo cranio-facciale. Ed ecco l’importanza dell’osteopatia in supporto alla gnatologia. Innanzitutto l’osteopata cerca di capire se effettivamente la chiusura e l’apertura della bocca influenzano il cranio e la colonna cervicale nel loro movimento. Tramite l’osteopatia craniale, le tecniche sulla colonna cervicale, le tecniche sui ligamenti della mandibola, le tecniche di detensione dei muscoli masticatori, l’osteopata cerca poi di mettere in comfort le strutture cranio-mandibolari, permettendo anche un migliore lavoro dell’ortodonzia, riuscendo talvolta a prevenire le frustranti recidive dopo l’utilizzo dell’”apparecchio”.

Un’altro aspetto che viene preso in considerazione da un punto di vista osteopatico è la valutazione della funzione orale: ad esempio verranno esaminate le abitudini errate come masticare chewing gum per troppe ore, succhiare le penne o il dito, mordersi il labbro, la presenza di respirazione orale o l’alterata postura della lingua durante i movimenti e a riposo. Importanti saranno allora alcune indicazioni corrette per affrontare tali abitudini errate ed eventualmente si consiglierà consulenza logopedica. 4

L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e Osteopatia

Qualcuno ti ha parlato dei problemi di malocclusione e dei disturbi ad esso connessi? Pensi che il tuo mal di testa possa avere una correlazione con questo argomento e vuoi saperne di più? Ecco per te questo articolo a firma del dott. Manlio Cicoira DO. Se hai dubbi e domande, scrivici in basso nei commenti!

Squilibri posturali e articolazione temporo-mandibolare

Nella valutazione di uno squilibrio posturale di un problema cervicale, di una cefalea, o di altre algie cranio-facciali, l’Osteopata deve cercare di individuare delle eventuali cause cranio-cervicali, nominate in certe discipline “discendenti” (perché dalla testa possono influenzare le zone sottostanti).

I principali responsabili di queste interferenze nei quadri posturali sono il recettore oculare, quello vestibolare (l’organo dell’equilibrio situato nell’orecchio) e il sistema stomatognatico (la bocca, la funzione orale e l’occlusione dentaria).

Per quel che riguarda gli occhi, il sistema tonico posturale fondamentalmente cerca sempre di riportare lo sguardo il più orizzontale possibile e, nel caso di uno squilibrio nella vista, di adattare la postura della schiena in modo da favorire uno sguardo il più funzionale possibile.

Occhi e postura

In ambito posturologico si vuole dire che gli occhi sono i più importanti perturbatori discendenti della postura.

Ne abbiamo parlato approfonditamente anche in questo articolo qui; da un punto di vista osteopatico è possibile intervenire in alcuni casi, tramite la manipolazione delle strutture vertebrali in disfunzione, tramite le manipolazioni delle ossa craniche e delle strutture fasciali oculari.

Ovviamente sarà fondamentale in tali problematiche l’integrazione con le figure del medico oculista in primis, nonché dell’ottico-optometrista e dell’ortottista.

Malocclusioni dentali e mal di testa: c’è correlazione?

L’altro possibile perturbatore a livello cervico-craniale è il sistema stomatognatico. Si stanno sempre più producendo gli studi scientifici che cercano di valutare la correlazione tra malocclusioni dentali, cefalee e algie facciali, alterazioni del rachide cervicale, anche perché tali disturbi sembrano essere in aumento per vari motivi.

I segni più importanti di un’implicazione dell’articolazione temporo-mandibolare (che d’ora in poi chiameremo ATM) nel dolore facciale ad esempio sono la difficoltà ad aprire la bocca, click e scrosci articolari durante l’apertura e chiusura della mandibola e dolori alle ATM durante i movimenti.

La persona che soffre di tali disturbi generalmente viene visitata dal medico di base, fisiatri, ortopedici, otorinolaringoiatri e soprattutto dal dentista, dall’odontotecnico e dallo gnatologo che sono i principali protagonisti della diagnosi di tali disturbo.

Recentemente, con il rispetto delle rispettive figure e competenze si sta creando un’ottima integrazione professionale tra queste figure mediche e quelle dei fisioterapisti, degli osteopati e dei logopedisti-terapisti mio-funzionali per riuscire a trattare efficacemente tali disturbi.

Come può intervenire l’Osteopatia?

Una determinata classe occlusale (il rapporto tra arcata superiore e inferiore dei denti) viene normalmente associata a delle alterazioni della postura. L’Osteopata, per ciò che riguarda gli squilibri muscolari prende in considerazione ciò che può avvenire nei vari distretti corporei con una visione globale e olistica.

Va però detto che ad una determinata classe occlusale non è detto corrisponda necessariamente un disturbo di tipo cranio-facciale. Ed ecco l’importanza dell’Osteopatia in supporto alla gnatologia. Innanzitutto l’osteopata cerca di capire se effettivamente la chiusura e l’apertura della bocca influenzano il cranio e la colonna cervicale nel loro movimento. Tramite l’Osteopatia craniale, le tecniche sulla colonna cervicale, le tecniche sui legamenti della mandibola, le tecniche di detensione dei muscoli masticatori, l’Osteopata cerca poi di mettere in comfort le strutture cranio-mandibolari, permettendo anche un migliore lavoro dell’ortodonzia, riuscendo talvolta a prevenire le frustranti recidive dopo l’utilizzo del cosiddetto ”apparecchio”.

Un altro aspetto che viene preso in considerazione da un punto di vista osteopatico è la valutazione della funzione orale: ad esempio verranno esaminate le abitudini errate come masticare chewing-gum per troppe ore, succhiare le penne o il dito, mordersi il labbro, la presenza di respirazione orale o l’alterata postura della lingua durante i movimenti e a riposo. Importanti saranno allora alcune indicazioni corrette per affrontare tali abitudini errate ed eventualmente si consiglierà consulenza logopedica.

Quali consigli e raccomandazioni può fornirci l’Osteopata?

Osservatevi allo specchio mentre masticate in maniera naturale, individuate un eventuale lato in cui tendete a masticare di più, correggete questo difetto, per i primi tempi allenatevi a masticare dall’altro lato per poi pian piano arrivare a masticare su entrambi i lati in egual modo. Notate la posizione della lingua, in condizioni normali e con la bocca chiusa la punta della lingua deve toccare il palato superiore posteriormente ai denti superiori. Se questo non accade è probabile che vi sia anche un problema di deglutizione.

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